intervista a Radio BCS

17/05/07

Quelli del '79 (e '80)



"Lo scopo di questa missiva è quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi degli anni '80 (anno più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 60 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90.
Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi hanno avuto tutto e nessuno glielo dice.
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1° novembre era il giorno dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2.
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq, ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di Clementina e il Piccolo Mugnaio Bianco e del Drive-in.Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill.
Siamo stati gli ultimi a usare dei gettoni del telefono.
Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto.
Siamo la generazione di Crystal Ball, delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara, l'Incredibile Hulk, Yattaman, Iridella, He-Man, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme.
L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.
L'ultima generazione degli spinelli.
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale.
Non c'erano i cellulari.
Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Al limite uno era grasso e fine.
Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato.Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani!
E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat dicendo :) :D :P
Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.
Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!"

6 commenti:

druso ha detto...

Questa è una mail che è girata tempo fa e molti di voi già conosceranno, ma ogni volta che la leggo è un tuffo nei ricordi degli anni '80 quando quelli come me nati nel 1979, e vicini, erano dei ragazzini poco cresciuti.

Mi chiedo che effetto faccia a voi e soprattutto che effetto faccia leggendolo a chi "non c'era" vedi dall''84 in poi: Generazione Y.

Un saluto da uno della Generazione X che inizia ad accorgersi che ha ricordi fino a 15 anni fa...

Anonimo ha detto...

Caro Druso (anche se mi fa specie chiamarti così) innanzi tutto complimenti per il blog e per l'alto numero di commenti (vuoi superare il maestro?)
Scherzi a parte, l'amarcord dei 30-enni o quasi fa spesso riflettere, ma è piacevole ricordare momenti comuni di infanzia che tutti abbiamo condiviso.
Io non ho nessun rimpianto, nè voglio dire che era meglio quando noi eravamo "fanciulli" rispetto ad ora, osservo solo quanto il tutto sia cambiato così velocemente...

druso ha detto...

Caro Boa,

è un onore averti tra i nostri bloggers, termine che tu conosci bene, ed è scontato dire che la redemption su temi leggeri (attenzione non superficiali "e c'è una bella differenza") ha sicuramente presa più facile che su argomenti tecnici e innovativi

riguardo quello che tu dici, bè è proprio il nostro caro amato Internet ad aver sconvolto le generazioni seguenti e aumentato il relativo gap generazionale: non rimpiango di non essermi immerso fin dai tempi adolescenziali nella tecnologia anche se oggi senza di essa non avrei un lavoro!

paradossi

Unknown ha detto...

Un saluto al Boa, grande Blogger su un argomento forse troppo grande per stare su un blog, il marketing 2.0.
Visto che questo blog, quello di Druso, è invece sempre ispirato da canzoni, vi lascio una perla anni 80:
"Piccoli come i banchi di scuola quando li si vede da Grandi
del libro cuore ora ricordi soltanto franti
Piccoli come i cortili adibiti ai giochi come quando La mami ed il papi ascoltavano drupi
intanto stavamo imparando tante e tante poesie che hai dimenticato
ma le canzoni dei cartoni è quello che hai salvato
Piccoli come big jim, su una saltafoss
ci facevamo piste solo polistil
poi vinavil michael j fox
e vai di gioco nelle patatine
giù con l'album delle figurine
Piccoli prima di crescere assieme al prezzo del barile
Ogni tanto stanco manco stai lottando con rocky e rambo
Ma ne vale la pena anche quando
Ci sono quelle sere che sono più dure dove serve bere
Via le paure e dentro ci si sente piccoli per sempre
Ci sono quelle sere belle da morire dove puoi giocare
Invece di dormire quando ci si sente piccoli per sempre"

Anonimo ha detto...

Grazie per l'accoglienza, non esageriamo con gli elogi.
Druso hai ragione:; Internet ha le sue responsabilità nell'averci cambiato la vita ma ha reso solo manifesti amplificandoli di brutto alcuni bisogni latenti e inespressi, ma di questo non ne parlo qui...
A presto

p.s. nessuno mai ti ha accusato di contenuti "superficiali" o almeno non io...

druso ha detto...

Caro Boa,

era solo una citazione del solito Cremonini ;-)